Si può fare! Da Rossano Ercolini i dieci passi verso i Rifiuti Zero
Sul fronte rifiuti, l’ultimo rapporto ha evidenziato alcuni segnali positivi: il 2017 ha fatto registrare un - 1,7% di produzione di rifiuti urbani rispetto all’anno precedente, parliamo di 29,6 milioni di tonnellate.
Il 55% dei rifiuti urbani prodotto viene differenziato, anche se con profonde differenze tra il Nord del paese, che raggiunge una media del 66,2%, e il Sud che si attesta sul 41,9%, con tante regioni che fanno registrare progressi di oltre 6 punti percentuali rispetto all’anno precedente, segno di un percorso che da Nord a Sud ha positivamente coinvolto l’Italia intera.
Nuova vita per i pannolini
Un modello di produzione basato sulla circolarità e sull’uso razionale delle risorse si basa su due capisaldi: un efficace ed efficiente sistema di raccolta dei rifiuti ed una tecnologia in grado di recuperare la porzione di materiale ancora utilizzabile e rigenerabile.
A queste condizioni qualsiasi rifiuto può tornare a nuova vita, rientrando nel ciclo produttivo come “materia prima seconda”, anche un pannolino usato.
Accade grazie ad una tecnologia messa a punto FaterSMART, Business Unit di Fater SpA (azienda italiana nata dalla joint venture fra Procter & Gamble e Gruppo Angelini), che per questa sua attività è stata premiata con il “Premio per lo sviluppo sostenibile” che ogni anno viene assegnato alle imprese che si sono distinte per attività e impianti che producano rilevanti benefici ambientali.
Ne parla intervenendo all’interno di “A Conti Fatti”, rubrica a cura di Economia Cristiana trasmessa da Radio Vaticana Italia, il General Manager di FaterSMART, Giovanni Teodorani Fabbri.
Rifiuti organici: compost e bio gas dalla raccolta differenziata di "verde" e "umido"
In molte città italiane è stata avviata la raccolta differenziata della frazione organica: ovvero gli scarti alimentari e vegetali domestici. A Milano, ad esempio, funziona talmente bene che il capoluogo lombardo detiene il record mondiale di cittadini serviti dalla raccolta dell'umido, e riescono a differenziare 100 kg a testa.
Dove finiscono tutti questi scarti organici? Quali vantaggi economici e ambientali si possono trarre dal loro trattamento? In "A Conti Fatti" ne abbiamo parlato con Massimo Centemero, direttore generale del Consorzio Italiano Compostatori, l'associazione che riunisce imprese, enti pubblici e privati, coinvolti nella produzione di fertilizzanti organici e biogas.
Recupero di materie prime dai rifiuti: l'Italia migliora ma metà del sud è indietro.
Pochi giorni fa la Fondazione Sviluppo Sostenibile ha presentato l'annuale rapporto "L'Italia del Riciclo" che fa il punto sull'economia del recupero di materiali come acciaio, carta, vetro e legno, dalla filiera del riciclaggio. Un settore in piena crescita che si basa sia sulle politiche comunali del riciclaggio domestico e urbano, sia su quelle nazionali su scala industriale, rappresentate dai consorzi che raccolgono i materiali di scarto in grandi quantità e li avviano a ridiventare materia prima. Se ne è discusso in "A Conti Fatti" con Emmanuela Pettinao esperta dell'area "rifiuti ed economia circolare" della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.
Abiti usati: risorsa ecologica e solidale.
La raccolta, il trattamento e la redistribuzione degli abiti usati è una delle filiere del riciclo e del riuso meno note al grande pubblico e spesso oggetto di luoghi comuni.
La amministrazioni pubbliche, in questo campo, hanno la possibilità di avviare e sostenere filiere virtuose che salvaguardino l'ambiente (deviando i materiali tessili riutilizzabili dal finire in discarica), finanzino progetti solidali e sostenibili (attraverso il mercato dell'usato), alimentino la solidarietà sociale (con la donazione degli abiti alle persone bisognose).
In "A Conti Fatti", il programma a cura di Economiacristiana.it trasmesso da Radio Vaticana Italia ogni domenica alle 15.40 e tutti i lunedì alle 11.35, ne abbiamo parlato con Stefania Tiozzo, responsabile della comunicazione di Humana People to Peole Italia, una onlus che finanzia e realizza progetti nel Sud del mondo e contribuisce alla tutela dell'ambiente attraverso la raccolta, la vendita e la donazione di abiti usati.
Riciclaggio: i numeri dell'industria italiana del recupero
Durante un recente convegno a Roma è stato presentato “L’Italia del Riciclo”, report annuale che fa il punto sulla filiera dei rifiuti e sull'industria italiana del recupero.
Riciclo in Italia, un settore che resiste e cresce
Anche se con ritardi e molte difficoltà, il settore del riciclo sta diventando sempre più strategico per l’economia italiana. Nonostante la crisi, questo settore ha dimostrato infatti, a differenza di altri, di resistere e allo stesso tempo di crescere. In un Paese come il nostro, dove le materie prime scarseggiano, trasformare il rifiuto in una risorsa e quindi in una fonte di ricchezza, diventa sempre più importante. Ad affermarlo lo stesso rapporto “L’Italia del riciclo”, presentato lo scorso 4 dicembre dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile in collaborazione con FISE UNIRE. Per approfondire l’argomento ne abbiamo parlato con Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, intervenuto su A Conti Fatti, trasmissione a cura di Economiacristiana.it trasmessa dalle frequenze di Radio Vaticana Italia.
Calò, "per il settore del riciclo che cresce occorrono norme più chiare e omogenee"
Anselmo Calò, presidente di FISE UNIRE – Unione Italiana Imprese Recupero, è intervenuto su A Conti Fatti, trasmissione a cura di Economiacristiana.it trasmessa dalle frequenze di Radio Vaticana Italia.
Rifiuti Zero, il primato di Capannori
Esempio di quell’Italia virtuosa, quella che studiamo e raccontiamo con il sorriso, è il Comune di Capannori, nella provincia di Lucca. Grazie alla lungimiranza del Sindaco Giorgio del Ghingaro, su proposta del maestro di scuola elementare e in seguito vincitore del “Nobel all’Ambiente”, Rossano Ercolini, in Toscana si avvia, per la prima volta in Italia e in Europa, la Strategia Rifiuti Zero.