
Redazione
Nella puntata di "A Conti Fatti" del 26 giugno si parla di integrazione.
Intervengono:
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Marco Wong, presidente onorario AssoCina
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Eugen Terteleac, presidente Associazione dei Romeni in Italia
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Paolo Beccegato, vice direttore Caritas Italia.
Nella puntata di "A Conti Fatti" del 19 giugno si parla di accoglienza.
Intervengono:
- Suor Paola Arosio, Centro Pedro Arrupe
- Talibe Cissokho, richiedente asilo
- Carlo Ossola, College de France
Nella puntata di "A Conti Fatti" del 12 giugno intervengono:
- Enrico Giovannini, portavoce ASviS - Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile
- Emanuela Vita, associazione Kamba
- Mario Furlan, fondatore City Angels
Nella puntata di "A Conti Fatti" del 5 giugno si parla di ambiente e inquinamento:
- Roberta Cafarotti, direttore scientifico Earth Day Italia
- Ronald Vargas, responsabile FAO Suolo e Acqua e segretario Global Soil Partnership
- Pietro Paris, responsabile Sezione Sostanze Pericolose dell'ISPRA
Nella puntata di "A Conti Fatti" del 29 si parla di sport:
- Stefano Bellotti, responsabile area sviluppo e formazione Federazione Italiana Pallavolo
- Fabio Pichi, responsabile gruppo sportivo Fiamme Azzurre
- Santo Rullo, presidente Comitato Internazionale per il Calcio nella Salute Mentale
Ecco i nuovi cardinali annunciati dal Papa per il concistoro del 29 giugno: Sua Beatitudine Louis Raphaël I Sako, Patriarca di Babilonia dei Caldei; Mons. Luis Ladaria, Prefetto de la Congregazione per la Dottrina della Fede; Mons. Angelo De Donatis, Vicario Generale di Roma; Mons. Giovanni Angelo Becciu, Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato e Delegato Speciale presso il Sovrano Militare Ordine di Malta; Mons. Konrad Krajewski, Elemosiniere Apostolico; Mons. Joseph Coutts, Arcivescovo di Karachi; Mons. António dos Santos Marto, Vescovo Leiria-Fátima; Mons. Pedro Barreto, Arcivescovo di Huancayo; Mons. Desiré Tsarahazana, Arcivescovo di Toamasina; Mons. Giuseppe Petrocchi, Arcivescovo de L’Aquila; Mons. Thomas Aquinas Manyo, Arcivescovo di Osaka; Mons. Sergio Obeso Rivera, Arcivescovo Emerito di Xalapa; Mons. Toribio Ticona Porco, Prelato Emerito di Corocoro; Aquilino Bocos Merino, Claretiano.
Clima di grande condivisione e allegria alla Festa dei Popoli, manifestazione che si è svolta ieri a Roma presso la Basilica di San Giovanni in Laterano organizzata dall’Ufficio Migrantes della diocesi di Roma, dalla Caritas di Roma e dall'Impresa Sant'Annibale.
“Accoglietevi come Cristo ha accolto voi” il titolo di questa 27ma edizione che è stata dedicata all’accoglienza e all’integrazione dei migranti e che per la prima volta ha aperto le porte alle comunità non cattoliche in un incontro di culture e sensibilità diverse che si sono unite per festeggiare insieme, con un unico obiettivo: l’integrazione e l’accoglienza.
Nella puntata di "A Conti Fatti" del 22 maggio intervengono:
- Vincenzo Valentini, direttore del Polo Scienze Oncologiche ed Ematologiche Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli
- Vito Ferri, responsabile scientifico Fondazione nazionale Gigi Ghirotti
- Carlo Ossola, docente Collège de France, curatore dell'opera Treccani "Maria. Il culto da Oriente a Occidente"
Un declino demografico inarrestabile ha colpito l'Italia dal 2015 a oggi: ogni anno, infatti, la popolazione diminuisce di quasi 100mila persone rispetto all’anno precedente. Gli stranieri dunque, spesso disprezzati da una parte del popolo, a oggi risultano fondamentali per il mantenimento dei posti di lavoro degli italiani, e anzi non sono sufficienti: Al 1 gennaio 2018 si stima che la popolazione ammonti a 60,5 milioni di residenti, con un’incidenza della popolazione straniera dell’8,4% (5,6 milioni). La stima della popolazione straniera al 1 gennaio 2018 mostra un incremento di 18 mila persone rispetto all’anno precedente, come saldo tra ingressi, uscite e acquisizioni di cittadinanza. E’ dal 2016 che la variazione della popolazione straniera sull’anno precedente presenta valori modesti, soprattutto se comparati con quelli degli anni Duemila. A dirlo l’Istat nel suo rapporto annuale sulla situazione del Paese. E si va accentuando l’invecchiamento della popolazione, nonostante la presenza degli stranieri caratterizzati da una struttura per età più giovane di quella italiana e con una fecondità più elevata. Quindi, anche con la presenza degli immigrati, l’Italia risulta essere il secondo Paese più vecchio al mondo, con una stima di 168,7 anziani ogni 100 giovani al 1 gennaio 2018. Per il nono anno consecutivo le nascite registrano una diminuzione: nel 2017 ne sono state stimate 464 mila, il 2% in meno rispetto all’anno precedente e nuovo minimo storico. Dunque gli italiani sono sempre più anziani: oltre 1 su 5 è sopra i 65 anni 16 maggio 2018. Ruolo determinante, dicono gli esperti, è rivestito anche da Internet che ha avuto il merito di potenziare le relazioni sociali, anche se quelle non virtuali restano le forme considerate più appaganti: i social non hanno sostituito la frequentazione fisica e quando si può si cerca di stare con gli amici, con cui chiacchierare del più e del meno. Anche il lavoro si continua a cercarlo attivando le reti personali di parenti, amici e conoscenti: l’87,5% dei disoccupati sceglie canali informali. Dai dati dell'Istat la sproporzione che c'è tra il Nord e il Sud del Paese. Nel Mezzogiorno, che si è andato spopolando, si assiste ad un assottigliamento delle reti. L’economia del Sud è tornata a crescere dopo 7 anni di contrazione ma la strada per il pieno recupero è ancora lunga. Guardando ai legami produttivi sul territorio, l’Istat nota che i centri decisionali appaiono maggiormente concentrati nelle regioni del Nord-est, il cui ruolo nell’orientare le scelte produttive dell’economia italiana è cresciuto nel tempo. Inoltre, i vincoli economici e culturali sono di ostacolo alla realizzazione delle pari opportunità per chi parte da situazioni più svantaggiate e la distribuzione della ‘dote familiare’ mette in luce le criticità dei territori più svantaggiati del Sud. Disuguaglianza che resta marcata nell’offerta dei servizi sanitari e socio assistenziali. Non a caso, alla nascita l’aspettativa di vita in buona salute a Bolzano e’ quasi 70 anni, mentre per un uomo calabrese arriva a 51,7 e per una donna della Basilicata a 50,6. E dal punto di vista territoriale, la poverta’ assoluta – secondo le stime preliminari – aumenta nel Mezzogiorno e nel Nord, mentre scende al Centro.