Per i possessori delle abitazioni di categoria A2 (tipo civile) il risparmio sarà di circa 227 euro all'anno, per quelle A3 (tipo economico) di 120 euro, mentre i possessori di una abitazione di tipo signorile o di una villa avranno un beneficio attorno ai 1.830 euro. I proprietari di castelli, infine, potranno usufruire di un risparmio che dovrebbe sfiorare i 2.280 euro.
Per coloro che presentano un reddito fino a 10.000 euro, l'abolizione delle tasse sulla prima casa garantirà un risparmio medio di 152 euro che incide per il 3% sul reddito disponibile. Per la fascia di reddito successiva che va da 10.000 a 28.000 euro, invece, il risparmio medio sale fino a 161 euro, ma l'incidenza sul reddito scende all'1%. Per coloro che presentano un reddito medio disponibile di 100.000 euro, lo sgravio è di 362 euro, con una incidenza dello 0,58%.
I criteri di scelta però cominciano a far emergere qualche scontento. Il presidente di Confcommercio Sangalli dice che "in questa legge ci sono diverse buone scelte, una nota dolente e un'aspettativa mancata. Le buone scelte sono la sterilizzazione della clausola di salvaguardia, nel 2016 non ci sarà un aumento dell'Iva e questo è un dato molto importante, un incremento della franchigia Iva, la proroga delle agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni e l'ecobonus. E' poi certamente anche l'aumento del contante. La nota dolente è che sulla via dell'annullamento della Tasi noi auspicavamo anche la totale deducibilità dell'Imu sugli immobili strumentali come negozi e alberghi".