"Ci sono due mercati del lavoro diversi: uno in cui ci sono persone che fanno un percorso positivo e hanno bisogno di flessibilità e altri che invece non ce la fanno a entrare oppure sono espulsi, bisogna trattarli in modo radicalmente diverso, bloccare i primi vuol dire impedire lo sviluppo ma non aiutare i secondi vuol dire lasciarli nel precariato" dice il presidente della Fondazione Obiettivo Lavoro, Giorgio Vittadini, ha sintetizzato le conclusione del secondo rapporto sul mercato del Lavoro presentato oggi a Roma.
"Le imprese cercano sul web personale specializzato ma solo quello e il sud non usa internet, bisogna avere una riforma del lavoro divisa in due, per i deboli e per quelli che invece hanno possibilita' di carriera, diversificando gli interventi", conclude Vittadini.
"Non si possono più fare politiche generaliste del lavoro ma differenziarle in funzione degli stati e delle caratteristiche delle persone", rimarca l'autore della ricerca, Mario Mezzanzanica, che richiama l'attenzione sulla necessità di potenziare i servizi per l'impiego in modo da affiancare i disoccupati nell'orientamento con attività di "counseling" e formazione mirati all'acquisizione degli skill richiesti dalle aziende.