Mine antiuomo, a 20 anni di distanza dalla messa al bando ancora 7.000 morti. Italia impegnata in prima linea
Alla fine della prima guerra mondiale le vittime civili costituivano il 5% del totale.
Tuttavia, le grandi innovazioni tecnologiche che hanno caratterizzato tutto il secolo scorso e l’inizio di quello attuale e la presenza di conflitti meno “convenzionali” hanno modificato profondamente gli scenari di guerra che oggi vedono coinvolti meno soldati, ma che non risparmiano nessuno. Città per città, casa per casa oggi i conflitti armati causano più morti fra i civili che fra i militari.
E anche dopo la fine del conflitto la popolazione non può certo sentirsi al sicuro. Sono infatti migliaia le persone che anche in tempo di pace rimangono ferite o uccise a causa delle mine antiuomo o degli ordigni inesplosi che rendono pericolosi strade, campi, terreni agricoli.
Lasciare la propria terra a causa del clima che cambia. Chi sono i rifugiati ambientali?
Conflitti armati persecuzioni politiche e religiose erano, fino a qualche anno fa, la causa principale delle migrazioni su larga scala. Oggi invece, gli eventi meteorologici estremi causati dal surriscaldamento del Pianeta sono il fattore dominante