Puntata del 12/02/2019
Nella puntata di "A Conti Fatti" del 12 febbraio si parla di Migrazioni e di Minori non accompagnati.
Intervengono:
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Laura Stopponi, ufficio Europa Caritas Italia
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Luca Attanasio, giornalista
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Jerreh Jaiteh, migrante
Quel “Bagaglio” di talenti che ogni giovane migrante porta con se. Ad una vera accoglienza il compito di tradurlo in energia vitale.
All’interno della complessa questione delle migrazioni un capitolo molto delicato è quello che riguarda il fenomeno dei migranti minori non accompagnati. Secondo il dossier Caritas “Minori migranti, maggiori problemi” degli oltre 60.000 minori giunti in Italia negli ultimi sei anni, il 90% sono “non accompagnati”.
Nel rispetto della Convenzione sui Diritti del Fanciullo, ratificata anche dal nostro paese, queste persone non possono essere respinte, ma godono di una serie di tutele e protezioni che poi la Legge Zampa del 2017 ha codificato in un sistema di protezione e inclusione dei minori non accompagnati piuttosto articolato.
Quando l’accoglienza funziona. Partito da solo a 16 anni dal Gambia, oggi operaio in Italia. La storia di Jerreh,
Migliaia di kilometri attraverso 5 paesi. L’attraversamento del deserto prima e del mare poi, in mezzo tante privazioni, difficoltà, situazioni di pericolo. Tutto per arrivare in Italia, in Europa, alla ricerca di una vita migliore.
È un percorso che condividono molti giovani ragazzi africani, come Jerreh Jaiteh che a 16 anni ha lasciato il suo paese, il Gambia, e la sua famiglia fuggendo dalla fame e dalla dittatura di Yahya Jammeh. 5 anni dopo, anche grazie al sistema di accoglienza italiano, lavora come operaio nel nostro paese.
Puntata del 15/01/2019
Nella puntata di "A Conti Fatti" del 15 gennaio si parla di gestione del territorio.
Intervengono:
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Nello Musumeci, Presidente Regione Sicilia
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Francesco Vincenzi, presidente ANBI- Associazione Nazionale Bonifiche Irrigazioni Miglioramenti Fondiari
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Debora Diodati, presidente Croce Rossa di Roma
Cataldi: Gli esseri umani non si “scaricano”. Sui migranti, i mass media non amplifichino le parole d'odio e paura abusate dai politici.
Che differenza c'è tra un rifugiato e un richiedente asilo? O tra un clandestino e un immigrato irregolare? L'uomo della strada, il lettore, il telespettatore può non saperlo; ma il giornalista, l'operatore della comunicazione, ha il dovere di soppesare con esattezza i termini, per evitare di dare notizie dal tono allarmistico, fuorviante o scorretto. Considerando la grande influenza che hanno i mass media sull'opinione pubblica in tema dei migranti, i giornalisti italiani devono attenersi alla Carta di Roma: un protocollo che da dieci anni fissa i termini corretti da usare nel dare notizie relative ai migranti. Dei molti modi di presentare una notizia, e delle conseguenze sulla pubblica opinione, si è occupata “A conti fatti”, la rubrica radiofonica di EconomiaCristiana.it trasmessa da Radio Vaticana Italia, intervistando Valerio Cataldi, reporter della RAI e presidente dell'Associazione Carta di Roma.
Bonetti (Bicocca): su decreto Salvini dubbi e vizi gravi. L'immigrazione non è un'emergenza.
“Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato. Nessun individuo potrà essere arbitrariamente arrestato, detenuto o esiliato. Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio [...] di cercare e di godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni.”
Migranti: un linguaggio nuovo per annullare il gap tra percezione e realtà
"Un linguaggio nuovo per le migrazioni". È questo il titolo della XXVII edizione del Rapporto Immigrazione redatto dalla Caritas Italiana e dalla Fondazione Migrantes che cerca di fotografare la realtà migratoria del paese, analizzandone numeri e tendenze.
Una fotografia che tuttavia non sempre viene raccontata con un linguaggio altrettanto aderente alla realtà.
Ne parla intervenendo su “A Conti Fatti”, trasmissione a cura di Economia Cristiana trasmessa da Radio Vaticana Italia, Oliviero Forti, Responsabile Ufficio immigrazione Caritas Italiana.
Chiudiamo la forbice della disuguaglianza. Si parte dai territori
"L’iniquità è la radice dei mali sociali”, ci ricorda Papa Francesco nella Evangelii Gaudium. I temi della distribuzione della ricchezza e dell’accesso al cibo e alle risorse naturali costituiscono oggi delle ferite profonde delle lacerazioni che segnano un distanza sempre più marcata tra chi ha troppo e chi ha troppo poco.
La storia di Talibe: dal Senegal alla Città dei Ragazzi, attraverso deserto, prigioni, e due traversate del Mediterraneo.
Gran parte dei migranti che sbarcano sulle coste italiane ha preso il mare dalla Libia: circa 10 mila persone nella prima metà di quest'anno, e quasi 63 mila nel 2017. Anche Talibe è arrivato dalla Libia all'inizio del 2017, ma il suo viaggio, partito dal natio Senegal, è stato molto più lungo. Oggi Talibe ha 18 anni, è in attesa di risposta alla richiesta di asilo, ed è ospitato alla Città dei Ragazzi di Roma, dove studia e frequenta corsi per apprendere un mestiere. Quando è partito però, era uno dei migliaia di "minori non accompagnati" che migrano in Europa affrontando mari e deserti, prigioni e trafficanti di uomini. Lo abbiamo incontrato alla Festa dei Popoli di Roma per farci raccontare la sua storia.
Centro Astalli: l'Italia non è chiusa e rabbiosa. Per l'integrazione servono leggi meno limitanti.
Secondo dati appena diffusi dal Ministero dell'Interno, nei primi 5 mesi e mezzo del 2018, sono arrivati dal mare poco meno di 15 mila persone, per la maggior parte tunisini, eritrei, sudanesi e nigeriani. Al di là dei numeri vogliamo comprendere le difficoltà e le opportunità di rifugiati, migranti e richiedenti asilo, grazie al racconto di alcuni testimoni di questo fenomeno epocale; storie raccolte al convegno “La Chiesa in ascolto” durante la recente Festa dei Popoli a Roma.
Paola Arosio, suora della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret, è la coordinatrice del Centro Pedro Arrupe, una struttura alla periferia di Roma che accoglie famiglie di migranti e minori non accompagnati.