La Speranza nasce 15 anni fa con un servizio che non offriva nessuno la colazione ai senza fissa dimora.
Esatto e pochi, all’epoca, avevano il servizio docce, soprattutto all'interno delle parrocchie.
Oggi offriamo esattamente lo stesso servizio degli inizi, colazione tre volte a settimana, lunedì, venerdì e sabato, per un massimo di 69 ospiti; la doccia è negli stessi giorni, con un massimo di 15 persone per volta. Ognuno può usufruire di questo servizio una volta a settimana.
Come riuscite a sostenere l'impegno economico?
La nostra associazione è incardinata nella caritas parrocchiale. I locali che utilizziamo sono della comuità stessa che si fa carico delle spese generali, luce, acqua e gas. Le quote associative, le offerte libere da parte di persone di buona volontà e le sovvenzioni provenienti da bandi pubblici coprono le spese per il servizio vero e proprio: biancheria intima, detersivi, lamette da barba, latte, pane, caffè zucchero e quant’altro necessario. Ogni anno è una bella sfida, ma grazie ad un’amministrazione oculatissima siamo ancora in piedi. Il numero chiuso per gli ospiti si è reso necessario proprio per motivi economici in questi anni di crisi.
Si instaura un rapporto umano con i vostri ospiti?
Instaurare un buon rapporto umano è assolutamente fondamentale ed è anche l’aspetto più difficile del servizio. Il nostro è un centro cosiddetto “di bassa soglia” . Molti dei nostri ospiti-amici dormono per strada o comunque in condizioni disagiate, le relazioni familiari per molti non esistono più, il lavoro è un sogno. Sono una umanità veramente molto ai margini della società, scartata, disperata arrabbiata e, proprio per questi motivi, molto esigente, pur comprendendo che sei lì per esserle vicino. Al volontario si richiede disponibilita, capacità di comprensione, conoscenza delle problematiche , e soprattutto una profonda vita di fede che ti faccia vedere il Volto di Cristo sofferente sempre, anche quando vorresti evitarlo..
E' capitato che qualche "ospite" sia diventato volontario per aiutarvi con gli altri?
No, sia perché abbiamo un continuo turnover, sia perchè le problematiche umane dei nostri amici di cui abbiamo appena parlato rendono molto conflittuali le relazioni tra i diversi gruppi etnici. L’aiuto viene offerto a noi volontari per le pulizie della sede o altri piccoli servizi.
Per informazioni visita il sito della onlus