
Società (182)
#4women4earth: la bellezza del “prendere cura” contro la cultura violenta del “possesso”
Scritto da Tiziana TuccilloLa campagna #4women4earth promuove la cultura del “prendersi cura” contro la violenza del concetto di possesso: un'aberrazione che sta alimentando tanto la piaga sociale della violenza di genere, quanto quella ambientale dell'inquinamento del pianeta. All'indomani della lancio della campagna di sensibilizzazione, “A conti fatti” rubrica radiofonica di EconomiaCristian.it trasmessa da Radio Vaticana Italia, ha intervistato Giulia Morello, direttrice artistica di Earth Day Italia e curatrice della campagna.
#HoDettoNo: un vademecum per le donne per uscire dal tunnel della violenza di genere
Scritto da Giuliano GiulianiniSecondo l’Organizzazione Mondiale per la sanità, una donna su tre è colpita da una qualche forma di violenza nel corso della sua vita. Ci sono violenze che salgono alla ribalta del dibattito pubblico, come gli stupri o i femminicidi, ed altre che risaltano meno, come le pressioni psicologiche sul lavoro o in famiglia.
Emergenza freddo: già cinque morti a Roma, dove 9000 persone vivono per strada.
Scritto da Giuliano GiulianiniNel “Te Deum” di fine anno, papa Francesco ha dedicato parole accorate a quanti vivono sotto la soglia della dignità umana: “Anche nella nostra città di Roma - ha detto il Papa - ci sono fratelli e sorelle che, per diversi motivi, si trovano in questo stato. Penso, in particolare, a quanti vivono senza una dimora”.
Cani e gatti: farmaci costosi e spesso sprecati. La LAV raccoglie medicine per i bisognosi e porta nelle scuole la campagna contro i fuochi di Capodanno.
Scritto da Giuliano GiulianiniLa LAV, Lega Anti Vivisezione, ha lanciato recentemente due iniziative con i Ministeri dell'Istruzione e della Salute: #BastaBotti e #CuriamoliTutti.
Paolo Berdini racconta la storia dell'abusivismo italiano: condoni, politica, interessi e (scarsa) cultura civica
Scritto da Giuliano Giulianini“In tutti i paesi d’Europa ad eccezione del nostro il concetto di abusivismo edilizio è sconosciuto: i piani e le norme che regolano la crescita delle città sono rispettati; lo Stato, attraverso gli uffici centrali e periferici, si fa garante della loro osservanza e a nessuno viene in mente di trasgredirli.”
Lo psicologo: la violenza (di genere) è sempre una scelta. La paura è il primo segnale che qualcosa non va
Scritto da Gabriele RenziSecondo gli ultimi dati OMS a livello globale circa il 35% delle donne ha subito violenza fisica o sessuale durante la loro vita.
Quasi tutte queste donne (30%) subiscono questa violenza all’interno di una relazione affettiva e il partner è responsabile del 38% dei femminicidi.
Per capire cosa accade in un uomo che si macchia di tali comportamenti e se ci sia la possibilità di interrompere una spirale prima che degeneri nelle forme di violenza più gravi, interviene su “A Conti Fatti”, trasmissione a cura di Economia Cristiana trasmessa da Radio Vaticana Italia, Mario Mario De Maglie, psicologo e psicoterapeuta, coordinatore del Centro di ascolto uomini maltrattanti di Firenze.
D.i.Re.: nei nostri centri antiviolenza 20.137 donne. Un percorso di consapevolezza e di autodeterminazione per un percorso di uscita dalla violenza
Scritto da Gabriele RenziDomenica 25 novembre è ricorsa la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, istituita nel 1999 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite con l’obiettivo di portare attenzione su una delle peggiori forme di inciviltà umana.
Secondo gli ultimi dati Eures nei primi dieci mesi di quest’anno in Italia le vittime di femminicidio sono state 106, una ogni 72 ore, ma il femminicidio è la punta dell’iceberg di un problema molto più esteso, sono infatti centinaia di migliaia le donne attualmente vittime di qualche forma di violenza, milioni quelle che l’hanno subita almeno una volta nella vita.
#4women4earth, una campagna per le donne e per il pianeta
Scritto da Tiziana TuccilloIl 25 novembre scorso, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, Earth Day italia ha lanciato una campagna di sensibilizzazione sul tema.
Violenza di genere, Earth Day Italia lancia #4women4earth
Scritto da Giorgia MartinoIl 25 novembre è la Giornata internazionale dedicata alla lotta contro la violenza sulle donne. Una giornata di ‘memoria’, una giornata in cui ‘fare il punto’ per capire come contrastare questa piaga tanto assurda quanto quotidiana. Una violenza ‘di genere’ che non trova le sue motivazioni nella vittima, quanto in un crudele gioco di ruoli in cui chi è fisicamente e/o socialmente più forte abusa del proprio potere. Ed è proprio in un’inconcepibile ‘legge del più forte’ che si trova l’origine di tutte le violenze presenti nel nostro Pianeta.
È per questo che per il 25 novembre, contro la violenza di genere, scende in campo anche Earth Day Italia. La nota organizzazione ambientalista - riferimento italiano della sede internazionale di Washington – lancia infatti la campagna di sensibilizzazione #4women4earth, strettamente legata all’Obiettivo 5 sulla parità di genere che l’ONU ha inserito nel 17 Goal da raggiungere entro il 2030.
“Quello della violenza di genere è un problema che ha radici culturali molto profonde” – dichiara Pierluigi Sassi, presidente di Earth Day Italia – “Evidentemente l’essere umano tende a sostituire il piacere che si prova nel custodire con cura la bellezza di una relazione e la ricchezza della natura con un compulsivo desiderio di possesso che finisce per distruggere ogni cosa. Non è un caso che la violenza sulle donne sia quasi sempre perpetrata dal partner o addirittura dai familiari. Anche con la Terra ci comportiamo in questo modo, dovremmo custodirla con amore, ma preferiamo pensarla come una nostra proprietà”.
“Riteniamo che la relazione tra il rispetto per la Terra e il rispetto per la donna sia molto stretta” – continua Sassi – “Sfruttamento sconsiderato delle risorse naturali e violenza sulle donne hanno la stessa radice: il desiderio di possesso che si sostituisce al piacere della cura. È per questo che per noi questa attenzione sulla violenza di genere assume un senso speciale che concretizzeremo con moltissime iniziative nel corso del prossimo Villaggio per la Terra, cui invitiamo a partecipare tutte le organizzazioni impegnate in questa difficile battaglia per unire le forze in una grande testimonianza”.
E sarà proprio la parità di genere uno fra i temi principali che saranno affrontati in occasione del prossimo Villaggio per la Terra, manifestazione a celebrazione della 49ma Giornata della Terra che avrà luogo a Roma dal 22 al 29 aprile 2019 e che, nella sua ultima edizione, ha raggiunto il record di oltre 150 mila visitatori e 170 milioni di contatti media con più di 600 eventi realizzati da circa 250 organizzazioni.
Fra queste, è stata la Rete dei Centri antiviolenza D.i.Re Donne in Rete contro la violenza che per prima ha voluto sostenere il progetto di Earth Day Italia #4women4earth.
Dichiara la presidente Lella Palladino: “Siamo davvero felici della proposta di Earth Day Italia di portare al Villaggio per la Terra il tema della violenza contro le donne, un fenomeno pervasivo che colpisce in forme diverse milioni di donne in Italia”.
“La violenza contro le donne – afferma la Palladino – ha un parallelo simbolico e pratico terribile nelle violazioni perpetrate quotidianamente contro la Terra attraverso l’inquinamento, la deforestazione, il consumo di suolo, espressione di una medesima cultura patriarcale che tratta gli esseri umani e la natura come proprietà di cui disporre illimitatamente”.
D.i.Re comprende 80 organizzazioni che gestiscono 85 centri antiviolenza e 55 case rifugio in 18 regioni. “D.i.Re lavora incessantemente per costruire società in cui la cultura del rispetto per le donne e i loro diritti possa permeare nel complesso lo sguardo e l’agire sul mondo, compresa la cura e protezione della natura e degli altri esseri viventi, siano animali o piante” conclude Lella Palladino.
Solo nel 2017 ben 20.137 donne si sono rivolte ai centri D.i.Re: il 56% di loro aveva subito violenze da parte del partner, il 20% da parte dell’ex e il 13% da familiari e amici. E, se nel 73% la violenza è psicologica, nel 62,1% è anche fisica, nel 13,5% è sessuale e nel 16,1% dei casi si tratta di stalking.
Oltre ad una rete che si occupa in modo specifico di violenza contro le donne, #4women4earth vede anche la partecipazione di testimonial provenienti dal mondo della cultura e dello sport, come racconta Giulia Morello, direttore artistico di Earth Day Italia: “La violenza di genere è innanzitutto una questione culturale e coinvolge la società nei suoi livelli più diversi. Per questo è fondamentale il sostegno dei testimonial provenienti dal mondo dello sport, della cultura e dello spettacolo per sostenere in prima persona questa sfida lanciata dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Siamo felici di avere tra i primi testimonial della campagna #4women4earth il poeta Gio Evan e la pluri-campionessa Valentina Vezzali”.
E sono proprio questi due personaggi ad esprimersi per primi su questo tema così doloroso.
“La terra
senza te
è solo rra
e la parola rra
da noi
non ha alcun significato”.
Gio Evan per la campagna #4women4earth
“Sin da piccola mi colpisce sempre sentir parlare di “Madre Terra” o di “Madre Natura”. Credo che siano termini che racchiudano realmente il senso di ogni cosa: la Terra e la Natura come “donne” e “madri” da cui tutti noi nasciamo e che “cullano” tutti noi.
Per quanto bella sia questa immagine di “madri” e di “donne” che ci hanno generato, tanto triste è la realtà che vede l’umanità recare loro “dolore” e sfregiare le nostre radici.
Apprezzo molto la scelta di Earth Day Italia di affiancare proprio al tema del rispetto di “Madre Terra”, anche quello della violenza di genere. Riflessioni che sono certa non saranno vane e che si inquadrano proprio nel rispetto della donna, anche in quanto madre. Proprio come “Madre Terra” e “Madre Natura”.
Valentina Vezzali per la campagna #4women4earth
La violenza devasta, distrugge, e troppo spesso non permette di ricrescere. La psiche violata di una donna che ha subito abusi, di qualsiasi genere, spesso conserva per sempre cicatrici del saccheggio della propria libertà, del proprio diritto di “essere” e di esprimersi. Ed è proprio in una cultura del rispetto dell’”altro da noi”, che sia un altro essere umano, un altro genere, un’altra specie, un'altra razza o più in generale tutto ciò che ci circonda, appunto la natura, che si può trovare la linfa vitale per dare terreno fertile ad una vita dignitosa su questa Terra.
Balzani: basta carburanti fossili più o meno puliti. È il momento delle auto elettriche.
Scritto da Giuliano GiulianiniL'associazione Euromobility, che promuove la mobilità sostenibile, pubblica ogni anno un rapporto sul trasporto privato nelle principali città italiane. Dall'edizione 2018, resa nota pochi giorni fa, emerge che in Italia continua a crescere il numero di veicoli sulle strade: ogni 100 abitanti ce ne sono circa 59; la media europea, per fare un confronto, è di circa 50.
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Cataldi: Gli esseri umani non si “scaricano”. Sui migranti, i mass media non amplifichino le parole d'odio e paura abusate dai politici.
Scritto da Giuliano GiulianiniChe differenza c'è tra un rifugiato e un richiedente asilo? O tra un clandestino e un immigrato irregolare? L'uomo della strada, il lettore, il telespettatore può non saperlo; ma il giornalista, l'operatore della comunicazione, ha il dovere di soppesare con esattezza i termini, per evitare di dare notizie dal tono allarmistico, fuorviante o scorretto. Considerando la grande influenza che hanno i mass media sull'opinione pubblica in tema dei migranti, i giornalisti italiani devono attenersi alla Carta di Roma: un protocollo che da dieci anni fissa i termini corretti da usare nel dare notizie relative ai migranti. Dei molti modi di presentare una notizia, e delle conseguenze sulla pubblica opinione, si è occupata “A conti fatti”, la rubrica radiofonica di EconomiaCristiana.it trasmessa da Radio Vaticana Italia, intervistando Valerio Cataldi, reporter della RAI e presidente dell'Associazione Carta di Roma.
Lavoro e dignità. La storia di Reza: dall'Afghanistan in guerra a una sartoria al Tiburtino
Scritto da Giuliano GiulianiniIl lavoro nobilita e rende la dignità a chi ha attraversato momenti difficili della vita. Questa semplice verità viene spesso dimenticata da chi dà per scontato il poter svolgere un lavoro e trarre da questo i mezzi per il benessere personale. Se il diritto al lavoro è un valore acquisito per i cittadini di uno stato moderno, tanto che la disoccupazione è un indicatore inesorabile del benessere di un paese, gli immigrati, e ancor più i clandestini, i rifugiati, i richiedenti asilo, devono lottare molto di più per affermare il diritto ad un lavoro dignitoso, che pure è sancito anche per loro dalla Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo. Una storia esemplare di quanto il lavoro può significare nella vita di un giovane profugo che arriva in occidente è la testimonianza di Reza Hussiani, fuggito da bambino dall'Afghanistan dei talebani, ed oggi, a 25 anni, titolare di una sartoria a Roma.
Oxfam: braccianti sfruttati per la raccolta ortofrutticola in tutta Italia
Scritto da Giuliano GiulianiniIn una recente puntata di “A conti fatti”, rubrica radiofonica di Economia Cristiana.it, trasmessa da Radio Vaticana Italia, abbiamo raccolto l'allarme del presidente dell'Associazione Romeni in Italia sulle condizioni dei suoi connazionali nelle campagne del sud: costretti a lavorare e vivere in condizioni disumane e, nel caso di molte donne, sottoposti a molestie e vere e proprie violenze sessuali. Per approfondire l'argomento e dare la dimensione del fenomeno dello sfruttamento della manodopera agricola, non solo straniera, abbiamo intervistato Giorgia Ceccarelli, responsabile delle politiche per la sicurezza alimentare dell'associazione OXFAM Italia; autrice di un eloquente studio intitolato "Sfruttati. Povertà e disuguaglianza nelle filiere agricole in Italia".
Università: aumentano iscrizioni e tassi di impiego, ma i laureati italiani sono ancora pochi e mal pagati. All'estero invece sono tra i migliori e più richiesti.
Scritto da Giuliano GiulianiniIl consorzio AlmaLaurea ha da poco pubblicato il rapporto annuale che analizza i percorsi degli studenti italiani, dall'iscrizione al conseguimento della laurea o all'abbandono degli studi, e per i primi anni nel mondo del lavoro. I dati sono in generale confortanti: migliora la regolarità degli studi e diminuisce l'età media in cui gli studenti conseguono il titolo accademico; e aumentano i tassi di impiego dopo uno e cinque anni dalla laurea. Negli ultimi tre anni sono in aumento anche le iscrizioni, sebbene il nuovo millennio, nel complesso faccia ancora segnare un forte calo delle matricole rispetto ai decenni precedenti, soprattutto nel sud del paese. Altri dati sono meno buoni: ad esempio diminuiscono i neolaureati che ottengono un contratto a tempo indeterminato, mentre aumentano le forme contrattuali più precarie.
Per approfondire tutto ciò “A conti fatti”, rubrica radiofonica di EconomiaCristiana.it trasmessa da Radio Vaticana Italia, ha intervistato Ivano Dionigi, presidente del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea.