
Società (182)
Arte e cibo fanno dell’Italia la quinta meta turistica al mondo. Federturismo: occorre investire sulla qualità dell’offerta
Scritto da Gabriele RenziPaesaggi belli e variegati, buon cibo e un patrimonio artistico che non ha eguali al mondo costituiscono i pilastri su cui si basa l’offerta turistica italiana, per un comparto tra i più importanti per l’economia del nostro paese, in grado di generare secondo gli ultimi dati Iriss-Cnr valore aggiunto per oltre 100 miliardi di euro.
Il presidente di Federturismo, Gianfranco Battisti, interviene all'interno di "A Conti Fatti", trasmissione a cura di Economia Cristiana trasmessa da Radio Vaticana Italia, per fare il punto sulla stagione turistica ormai alle porte.
Cinesi in Italia? Come gli italiani in Cina: comunità con grandi tradizioni da conoscere meglio, oltre le barriere linguistiche e i pregiudizi.
Scritto da Giuliano GiulianiniCirca un mese fa la Basilica di San Giovanni a Roma è stata teatro della 27a Festa dei Popoli, promossa dall’Ufficio Migrantes della diocesi di Roma e dalla Caritas di Roma. La festa è stata anche occasione di riflessione sul diritto all'accoglienza e all'integrazione. Il convegno a margine della celebrazione ha permesso a diversi rappresentanti di comunità straniere in Italia di confrontarsi ed esprimersi. In Italia risiedono circa 5 milioni di stranieri. Circa un milione e 300 mila di loro sono in Italia da oltre 10 anni e 600 mila sono nati in questo paese.
Sfruttamento dei braccianti, violenza sulle donne, sottrazione dei bambini alle famiglie povere. I drammi dell'integrazione visti dai romeni.
Scritto da Giuliano GiulianiniLa comunità straniera più numerosa in assoluto in territorio italiano è quella dei romeni, la cui immigrazione ha conosciuto un boom dagli anni '90, con la fine della dittatura, e poi dal 2007 con l'entrata della Romania nell'Unione Europea. L'ultimo censimento ha contato oltre un milione di romeni residenti in Italia. Uno degli interventi più delicati al convegno “La Chiesa in ascolto”, durante la Festa dei Popoli svoltasi a Roma alcune settimane fa, è stato quello di Eugen Terteleac, presidente dell'Associazione dei Romeni in Italia, che ha evidenziato elementi di criticità nella convivenza tra italiani e romeni. I tasti più dolenti, per la comunità romena italiana riguardano lo sfruttamento dei braccianti agricoli e la disciplina della tutela familiare nei confronti delle comunità nomadi.
Chiudiamo la forbice della disuguaglianza. Si parte dai territori
Scritto da Gabriele Renzi"L’iniquità è la radice dei mali sociali”, ci ricorda Papa Francesco nella Evangelii Gaudium. I temi della distribuzione della ricchezza e dell’accesso al cibo e alle risorse naturali costituiscono oggi delle ferite profonde delle lacerazioni che segnano un distanza sempre più marcata tra chi ha troppo e chi ha troppo poco.
Sport e società: le Fiamme Azzurre (Polizia Penitenziaria) tra campioni, giovani e progetti nelle carceri
Scritto da Giuliano GiulianiniGran parte delle fortune dello sport italiano, soprattutto a livello olimpico, sono dovute ai gruppi sportivi dei corpi militari e delle forze dell’ordine. Basti ricordare campioni come Alberto Tomba, carabiniere, Valentina Vezzali, che milita nella Polizia di Stato, e Antonio Rossi, il canoista plurimedagliato della Guardia di Finanza.
Ne abbiamo parlato con Fabio Pichi, Commissario Capo e responsabile delle Fiamme Azzurre: il gruppo sportivo del Corpo di Polizia Penitenziaria, che oggi annovera campioni del calibro di Aldo Montano, Giusy Versace e Clemente Russo. L’intervista è andata in onda in “A conti fatti”, rubrica radiofonica di EconomiaCristiana.it, trasmessa da Radio Vaticana Italia 105.0.
Tumori: ambiente di cura e approccio multidisciplinare possono fare la differenza
Scritto da Gabriele RenziSecondo i dati dell’Associazione italiana registri tumorali, nel nostro paese ogni giorno vengono diagnosticati circa 1.000 nuovi casi di cancro.
Grazie alla continua attività di ricerca di nuove terapie da una parte, e dall’altra alla diffusione di programmi di screening che consentono di individuare la malattia in uno stadio iniziale, negli ultimi anni sono complessivamente migliorate le percentuali di guarigione.
Il 63% degli italiani non sa di aver diritto alle cure palliative
Scritto da Giuliano GiulianiniDomenica 27 Maggio ricorrerà la diciassettesima Giornata Nazionale del Sollievo, iniziativa nata per promuovere e sostenere la cultura del sollievo dal dolore e dalla sofferenza per chi sta affrontando la fase finale della propria vita. A promuovere la giornata il Ministero della Salute, la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e la Fondazione Nazionale Gigi Ghirotti, realtà il cui obiettivo principale è migliorare la qualità della vita delle persona malate di tumore e dei loro familiari. Abbiamo incontrato il responsabile scientifico della Fondazione, Vito Ferri, è stato intervistato nella trasmissione “A conti fatti”, rubrica radiofonica di EconomiaCristiana.it trasmessa da Radio Vaticana Italia.
L’Italia verso l’estinzione. Forum Famiglie: i dati dell’Istat non possono lasciare indifferenti
Scritto da RedazioneUn declino demografico inarrestabile ha colpito l'Italia dal 2015 a oggi: ogni anno, infatti, la popolazione diminuisce di quasi 100mila persone rispetto all’anno precedente. Gli stranieri dunque, spesso disprezzati da una parte del popolo, a oggi risultano fondamentali per il mantenimento dei posti di lavoro degli italiani, e anzi non sono sufficienti: Al 1 gennaio 2018 si stima che la popolazione ammonti a 60,5 milioni di residenti, con un’incidenza della popolazione straniera dell’8,4% (5,6 milioni). La stima della popolazione straniera al 1 gennaio 2018 mostra un incremento di 18 mila persone rispetto all’anno precedente, come saldo tra ingressi, uscite e acquisizioni di cittadinanza. E’ dal 2016 che la variazione della popolazione straniera sull’anno precedente presenta valori modesti, soprattutto se comparati con quelli degli anni Duemila. A dirlo l’Istat nel suo rapporto annuale sulla situazione del Paese. E si va accentuando l’invecchiamento della popolazione, nonostante la presenza degli stranieri caratterizzati da una struttura per età più giovane di quella italiana e con una fecondità più elevata. Quindi, anche con la presenza degli immigrati, l’Italia risulta essere il secondo Paese più vecchio al mondo, con una stima di 168,7 anziani ogni 100 giovani al 1 gennaio 2018. Per il nono anno consecutivo le nascite registrano una diminuzione: nel 2017 ne sono state stimate 464 mila, il 2% in meno rispetto all’anno precedente e nuovo minimo storico. Dunque gli italiani sono sempre più anziani: oltre 1 su 5 è sopra i 65 anni 16 maggio 2018. Ruolo determinante, dicono gli esperti, è rivestito anche da Internet che ha avuto il merito di potenziare le relazioni sociali, anche se quelle non virtuali restano le forme considerate più appaganti: i social non hanno sostituito la frequentazione fisica e quando si può si cerca di stare con gli amici, con cui chiacchierare del più e del meno. Anche il lavoro si continua a cercarlo attivando le reti personali di parenti, amici e conoscenti: l’87,5% dei disoccupati sceglie canali informali. Dai dati dell'Istat la sproporzione che c'è tra il Nord e il Sud del Paese. Nel Mezzogiorno, che si è andato spopolando, si assiste ad un assottigliamento delle reti. L’economia del Sud è tornata a crescere dopo 7 anni di contrazione ma la strada per il pieno recupero è ancora lunga. Guardando ai legami produttivi sul territorio, l’Istat nota che i centri decisionali appaiono maggiormente concentrati nelle regioni del Nord-est, il cui ruolo nell’orientare le scelte produttive dell’economia italiana è cresciuto nel tempo. Inoltre, i vincoli economici e culturali sono di ostacolo alla realizzazione delle pari opportunità per chi parte da situazioni più svantaggiate e la distribuzione della ‘dote familiare’ mette in luce le criticità dei territori più svantaggiati del Sud. Disuguaglianza che resta marcata nell’offerta dei servizi sanitari e socio assistenziali. Non a caso, alla nascita l’aspettativa di vita in buona salute a Bolzano e’ quasi 70 anni, mentre per un uomo calabrese arriva a 51,7 e per una donna della Basilicata a 50,6. E dal punto di vista territoriale, la poverta’ assoluta – secondo le stime preliminari – aumenta nel Mezzogiorno e nel Nord, mentre scende al Centro.
La Chiesa vuol camminare con i giovani. Bassetti alla Fuci: sono loro i nuovi poveri. Mattarella: I giovani universitari possono svolgere una decisiva funzione sociale
Scritto da RedazioneLa Notte bianca della legalità ha aperto (e unito) i Tribunali di Napoli, Palermo, Genova e Roma
Scritto da RedazioneAltro...
Terra e diritti umani. Quando si distrugge l’uno si negano gli altri
Scritto da Gabriele RenziCon il concetto di Ecologia integrale, Papa Francesco ha mostrato come la questione ambientale sia indissolubilmente legata alla dimensione umana e sociale della vita.
La crisi climatica che il mondo sta vivendo minaccia la salute, mette a rischio la possibilità stessa di mangiare, causa migrazioni di massa e concorre allo scoppio di conflitti nelle aree più povere del pianeta.
In questo senso si può dire che il diritto a vivere in un ambiente sano è il primo e forse il più negato dei diritti umani.
Non è forse un caso allora che la Terza edizione del Festival dei diritti umani, in corso fino al 24 marzo alla Triennale di Milano, sia dedicata proprio all’ambiente e alla terra che, come recita il titolo della manifestazione, è “Una. Per tutti. Non per pochi”.
Ne parla su “A Conti Fatti”, rubrica a cura di economia cristiana trasmessa da Radio Vaticana Italia, Danilo De Biasio, direttore del festival.
In Asia danni cerebrali neonatali per mancanza di iodio
Scritto da RedazioneA causa di mancanza di Iodio nei primi anni di vita "quasi 19 milioni di bambini che nascono ogni anno nel mondo – il 14% – sono a rischio di danni cerebrali permanenti e prevenibili e di avere una ridotta funzione cognitiva". Di questi, 4,3 milioni, ovvero più di 1 bambino su 4 vive in Asia meridionale.
Questi i dati in sintesi del nuovo rapporto congiunto Unicef e Gain (Global Alliance for Improved Nutrition) pubblicato nei giorni scorsi. Il rapporto Brighter futures: Protecting early brain development through salt iodization afferma che “la carenza di iodio è una delle principali cause di danni cerebrali prevenibili in tutto il mondo. Lo iodio insufficiente durante la gravidanza e l’infanzia provoca deficit neurologici e psicologici, riducendo il QI di un bambino da 8 a 10 punti. Questo si traduce in grandi perdite nel capitale cognitivo di intere nazioni e quindi nel loro sviluppo socio-economico”. “Mentre l’Asia meridionale detiene la più alta percentuale di bambini a rischio a livello globale, la regione ha il secondo più alto tasso di copertura di sale iodato con l’87% della popolazione, preceduta dall’Asia orientale e dal Pacifico con il 91% di copertura. L’Africa orientale e meridionale ha la copertura più bassa di sale iodato, dove circa il 25% della popolazione non ne ha accesso, lasciando 3,9 milioni di bambini all’anno non protetti contro i disturbi da carenza di iodio”, ricorda il rapporto.
I nutrienti che un bambino riceve nei primi anni di vita influenzano lo sviluppo cerebrale per tutta la vita, e possono creare o distruggere la possibilità di un futuro prospero – ha dichiarato Roland Kupka, Senior Nutrition Adviser dell’Unicef -. Proteggendo e sostenendo lo sviluppo dei bambini nella prima infanzia, siamo in grado di ottenere grandi risultati per i bambini durante tutta la loro vita”.
Il rapporto indica “misure urgenti per ridurre il rischio di menomazioni mentali al cervello dei bambini in crescita: integrare la iodurazione del sale nei piani nazionali per sostenere l’alimentazione dei bambini e lo sviluppo cerebrale nella prima infanzia; allineare i programmi di iodurazione e riduzione del sale; istituire sistemi di monitoraggio per identificare le popolazioni non raggiunte; rafforzare i sistemi normativi per applicare la legislazione esistente in materia di iodurazione del sale; riconoscere la crescente importanza degli alimenti fortificati come potenziali fonti di sale iodato”.
Le città di oggi saranno una prigione per gli anziani di domani
Scritto da Giuliano GiulianiniGli italiani vivono un anno in più della media dei paesi dell’Unione Europea. L’aspettativa di vita è di circa 80 anni per gli uomini e 85 per le donne. Ma le statistiche affermano anche che un anziano su due soffre di almeno una malattia cronica e il 23% soffre di gravi limitazioni motorie. Con una popolazione che invecchia progressivamente e che entro il 2050 si concentrerà quasi all’80% nelle aree urbane, è imperativo ripensare le città per portarle a misura di anziano, a livello di trasporti, spazi comuni, servizi e strutture sanitarie. Ne abbiamo parlato con Marco Di Luccio, presidente di Abitare e Anziani, intervistato in “A conti fatti”, rubrica radiofonica di EconomiaCristiana.it trasmessa da Radio Vaticana Italia.